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      Fosse stato tutt'altro, pių zelanti e pių atti gli impiegati, avessero pur meglio secondati piani pių saviamente concepiti, l'organizzatore il pių destro non valeva a formare in due o tre mesi un'armata. Ben se ne avvidero i Lombardi: anzichč arruolarsi nelle truppe regolari preferivano seguire i corpi dei volontari. Era questa la sola strada, che aperta fosse ad una popolazione, che ambiva segnalarsi nella carriera delle armi, sebbene da 36 anni ad ogni militar disciplina straniera. Dopo la Rivoluzione si formarono varie colonne, che partirono pel Tirolo Italiano nella direzione dei laghi Idro e di Garda. I giovani delle pių distinte famiglie ardenti per la causa si arruolavamo in questi corpi senza distinzione di classi - senza ambizione di gradi. Queste colonne di volontari, formatesi all'improvviso, non dovevan esser che l'avanguardia dei corpi pių considerabili, che il Ministero della guerra si sarebbe affrettato di organizzare. Ma qual fu dolore per tutti in sentire i capi del Ministero non parlar che con disprezzo di quella nobile gioventų, che sė grande entusiasmo animava, che di tanto nobile coraggio avea date le prove in faccia al nemico? Non solo non si faceva calcolo di questi, ma a tutta possa si impediva, che di nuovi se ne formassero, ed aver deciso di non pių ricorrere a simili mezzi apertamente si dichiarava.
      Non contento il Governo Provvisorio di insultare collo sprezzo i corpi dei volontari passō ben tosto a muover loro guerra novella - ad altri mezzi ebbe ricorso.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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