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      Era troppo evidente, che la presenza dei corpi-franchi si considerava come un inconveniente dai loro capi non solo, ma anco dallo stesso Governo provvisorio, che benedetto avrebbe l'istante d'essere libero da tali importuni ausiliari.
     
      IV.
     
      Fatti esposi, che nessuno potrà contraddire. Se obbiettar mi si volesse - buone le intenzioni dei capi, solo una serie di circostanze fatali averci a tale ruina condotti: francamente risponderò, che io non sono qui a discutere sull'innocenza o sulle colpe di alcuno. Raccogliendo quanto mi viene in mente, io non fò che raccontare. Quanto per me è evidente, e che qualunque imparziale deve ammettere, si è: - che alla nuova della rivoluzione Lombarda tutta Italia si scosse: tutta l'Italia voleva prender le armi contro l'Austriaco. Pochi soltanto videro con dispiacere un tal entusiasmo, e ne furono inquieti: temevano, che il Piemonte non perdesse della sua influenza, dovendo dividere con altri il merito della guerra. Allo stesso momento, che 20 milioni di fratelli non dimandavan che armi per soccorrere la Lombardia, questa non poteva a se stessa nascondere, che tutto attendere, tutto doveva sperare dal Piemonte: che non poteva sussistere che per solo suo aiuto. Un tal pensiero soltanto può spiegare tutti gli sprezzi sì strani, ed i misteriosi modi, con che ricompensar si volle lo zelo dei corpi dei volontari Napoletani - Lombardi - Toscani; e s'arrivò finalmente a paralizzare le generose disposizioni dei popoli fratelli. Raggiunto l'infernal loro scopo, non s'arrestarono gl'infami: scagliaronsi invettive contro la freddezza degli Italiani in generale - in particolare dei Lombardi.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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