Pagina (121/169)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Non ha forse lo stesso Re veduto l'ardore, non ha forse lui stesso, il Re, veduto il furore da cui era animato il popolo per la difesa della città, l'indignazione generale all'annunzio di una capitolazione? Non fu esso stesso fatto prigioniero dal popolo, che lo voleva ostaggio onde la capitolazione non seguisse? Che se tre membri del Corpo Municipale furono così deboli di aderire ad una capitolazione, già pur troppo conchiusa senza il loro intervento ed alla quale non hanno del resto preso parte che per migliorare la condizione dei cittadini, non è lecito senza ledere vergognosamente la verità, l'allegare che i milanesi o soli od uniti al Re l'abbiano continuata e sottoscritta. Chi dirà che quei tre membri del Corpo Municipale avessero mandato di legale rappresentanza dal paese? Chi dirà che essi fossero l'eco fedele delle sue opinioni se osarono aderire ad una capitolazione in faccia all'apparecchio guerriero di una città folta di barricate e in mezzo alle dimostrazioni più violente per rinnegarla: se, quando ogni altro mezzo riuscì a vuoto, il popolo milanese protestò di nuovo contro essa, emigrando in massa? Era un'emigrazione nuova e sorprendente di persone di tutte le età, di tutti i sessi, di tutte le condizioni: famiglie povere che si traevano dietro a sè i propri fanciulli, madri che si portavano in collo i bambini, popolani ruvidi e scarsi di fortune che forse per la prima volta abbandonavano la nativa città. Gli stessi soldati piemontesi, commossi, generosi, si prestavano al pietoso ufficio di togliersi sulle spalle i fanciulli che non potevano reggere alla fatica del lungo viaggio!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





Corpo Municipale Corpo Municipale