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      Ma l'animoso tuo slancio, ma la tua solenne protesta dell'emigrazione in massa sono fatti che tramanderanno il tuo nome onorato alla storia. O la giustizia per Dio č un nome vano, o un tal popolo non č destinato ad essere schiavo!
      Se non che, se poteva ancora restare un dubbio che nella capitolazione di Milano non vi fosse il tradimento, questo fu posto in luce senza pių col posteriore infame armistizio(44) delle sei settimane condizionato alla cessione di Peschiera, Rocca d'Anfo, Brescia, Osopo, Venezia e i Ducati: armistizio proclamato come iniziatore di un trattato di pace. Cosė Carlo Alberto, spada d'Italia, consegna all'Austria anche quelle piazze, quel territorio, che a prezzo del nostro sangue avevamo reso libero dallo straniero. E tutte codeste importantissime fortezze, e tutto codesto territorio s'impegna il re di consegnare all'Austria, mentre ancora alta risuona la sua parola di voler essere pur sempre esso ed i suoi figli campioni dell'italiana indipendenza, mentre recentissime erano le assicurazioni date dal suo satellite, generale Olivieri, che il re abbandonava Milano per ritornarvi dopo quindici giorni!
      Dove nell'armistizio sono i corrispettivi per l'armata piemontese della cessione a Radetzky di sė importanti fortezze? I corrispettivi sono tutti per il re; egli si č preparato nell'Austria un buon alleato, che possa mettere all'occorrenza al dovere anche i liberali del Piemonte!
      Del resto il tradimento si compie col pių imperturbabile cinismo. Il re non pensa nemmeno a garantire le preziose vite dei cittadini e dei generosi che stanno a difesa delle piazze che si č impegnato di cedere a Radetzky.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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