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      No! la patria non perisce colle mura: no! La patria italiana non soccombe alla feroce forza che s'intitola diritto. Migriamo tutti, colle nostre armi. Dietro a quest'esercito piemontese e ligure che mestamente sfila da un paese cui aveva giurato aiutar a redimersi, ricoveriamoci in terra d'esilio, che ci sarà patria perchè italiana. Rimarrà colpita l'Europa da questa robusta risoluzione; noi uniti in un pensiero, in una speranza, terremo colà elevata la bandiera che piantammo sulle barricate; e con essa le proteste continue contro un dominio violento: e la fiducia di ripiantar quando che sia i tre colori sulle guglie delle nostre città.
      Alle ore 6 di sera si trovi riunita, in piazza d'arme la popolazione che intende migrare, munita d'armi e di quel coraggio che si ritempra nelle grandi prove. Il re abbandonerà per ultimo questa città. Noi saremo con voi e coll'ultimo addio a questa cara terra, grideremo: Viva l'Italia libera ed Indipendente.
      Milano, li 5 agosto 1848.
      P. Litta - Anelli - C. Cantù.
     
      DOCUMENTO XIII.
     
      AGLI ABITANTI DI MILANO
     
      Il modo energico col quale l'intera popolazione si pronuncia contro qualsiasi idea di transazione col nemico, mi ha determinato a continuare nella lotta per quanto le circostanze sembrino avverse. Tutto deve esser vinto da un sol sentimento, la liberazione d'Italia.
      Cittadini, il momento è solenne, che tutti si pongano all'opera. Forti nella giustizia della nostra causa il Cielo coronerà gli sforzi di un popolo eroico affratellato con un'armata che ha già versato tanto sangue per la causa italiana.


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L'Italia e la rivoluzione italiana
di Cristina di Belgioioso
Remo Sandron
1904 pagine 169

   





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