Pagina (14/218)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Bastava dare una guardata ai bullettini del grande esercito, e paragonarli ai bandi fatti dal principe Eugenio all'esercito d'Italia, per vedere, dall'un de' lati, l'espressione quasi poetica d'una fiducia e d'un'ammirazione sconfinata, e dall'altro, freddi complimenti per una condotta affatto inaspettata. Eppur queste schiere italiane erano quella medesime da cui il maresciallo Macdonald ricusava di separarsi, perchè, a sua detta, la loro intrepidità, il loro ardore, la loro obbedienza riuscivangli troppa preziose; quelle dêsse che il generale Foix paragonava a lioni, che il maresciallo Suchet agognava di tener seco in Spagna, e delle quali l'imperatore stesso, parlando nel campo di Torgau col generale Fontanelli, diceva: "Con centomila soldati pari ai vostri, Eugenio sarebbe di già sul Danubio". Io cito questi varii, eppure uniformi giudizi per dar a divedere che il tuono freddo e un cotal poco disdegnoso del principe Eugenio, era effetto de' suoi privati sentimenti, ned era in verun modo giustificato dalla condotta delle truppe italiane.
      La durezza di cuore è meno offensiva del disprezzo, ma però spiace talmente, che difficil cosa ella è il rimanere affezionato inverso a quegli che la dimostra. Fa stomaco il modo con cui il vicerè ragguagliava il conte Fontanelli, ministro di guerra, del quasi totale eccidio dell'esercito italico. Un capitano, per vero dire, non piange i soldati che gli cadono a fianco, perocchè lo stesso destino gli è forse riserbato, e coll'intenerirsi sopra chi non è più, ei può temere d'apparir timoroso per sè medesimo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni e delle cagioni del difetto d'energia dei lombardi
di Cristina di Belgioioso
1847 pagine 218

   





Eugenio Italia Macdonald Foix Suchet Spagna Torgau Fontanelli Eugenio Danubio Eugenio Fontanelli