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      Alla fine il tristo convoglio si avviò; e i condannati, scorrendo quelle vie sì piene per loro di grate memorie, quelle campagne che avevano sì spesso percorse e alcune delle quali loro appartenevano, disperarono certamente di rivederle un'altra volta. Dissero un lungo ed eterno addio all'incomparabile verzura de' nostri prati, al placido azzurro del nostro cielo, alla splendida luce, e ai caldi raggi del nostro sole. Abbandonavano la patria e avevano perduta la libertà; si può egli dare maggiore sventura?
     
      La buona compagnia che l'uom francheggiaSotto l'usbergo del sentirsi pura"
     
      non veniva loro meno certamente. Io però non saprei dire se l'animo mio sia più fiacco di quello degli altri uomini, o se siamo tutti soggetti alle istesse debolezze; ma, in quanto a me, confesso che difficilmente potrei serbare ferma ed intatta la stima di me medesimo, a dispetto del biasimo universale. Trattisi un uomo virtuoso come si tratta un malfattore; gli si dimostri disprezzo, avversione, commiserazione all'uopo; sia egli esortato a pentirsi; non gli si lasci udire giammai la verità; sia un tale supplizio per un lungo tempo prolungato, e vedrassi che costui finirà per dubitare di sè stesso. Fra' condannati di quei tempi, ebbevene forse taluno per cui un tale tormento s'aggiunse agli altri, assai meno fieri di questo. Il contegno della popolazione milanese in tutto il tempo dell'esposizione pubblica dei condannati politici fu tale invero dal far entrare quel dubbio cocente negli animi timorati.


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Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni e delle cagioni del difetto d'energia dei lombardi
di Cristina di Belgioioso
1847 pagine 218