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      Una popolazione onesta ed intelligente, quale si è certamente la lombarda, si sdegna alla prima lettura di queste odiose leggi; ma non si dà popolo, per illuminato, che valga a sottrarsi agli effetti dell'abitudine. Chi oggi si è sdegnato furiosamente, non proverà più altro domani, per la stessa cagione, che un certo quale dispetto; e il nobile rubellarsi dell'animo suo andrà di giorno in giorno scemando, insino a tanto che si riduca ad un freddo sentimento di biasimo, il quale cederà alla sua volta il luogo al sentimento, più freddo ancora, dell'indifferenza. Ora che avverrà ove i fatti concordino con le leggi, ove tutti i tratti esterni, e come tutti gli accessori del delitto, la pena e il biasimo dell'autorità pubblica, accompagnino l'infrazione di queste inique leggi? L'onestà non è già obbietto per la moltitudine di grandi passioni, di quell'eroico entusiasmo che fa possibile il martirio. L'uomo di volgo non s'indurrà a perdere la libertà, nè gli strumenti della sua arte od industria, nè si rassegnerà a vedersi chiusa la bottega dalla gendarme, piuttostochè appalesare parole dette in sua presenza o nominar persone che sieno passate dinanzi alla sua porta. Io conosco in tutti gli ordini della società degli onesti che sclamerebbero, e a santa ragione, contro questa mia asserzione; il numero di essi sarebbe ancor maggiore in certe congiunture, verbigrazia, negl'istanti di crisi; ma io parlo qui dell'effetto che la pubblicazione e l'esecuzione cotidiana di siffatte leggi dee necessariamente produrre sopra il popolo; e in questi termini niuno potrà accusarmi d'avere infoscato di troppo i colori della mia pittura.


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Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni e delle cagioni del difetto d'energia dei lombardi
di Cristina di Belgioioso
1847 pagine 218