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      Pochi altri paesi d'Europa sono in questo particolare tanto avvantaggiati quanto è la monarchia austriaca. Il suo governo poche cose spinge all'estremo, ed è anzi propenso assai ai termini di mezzo e ai partiti moderati. Egli è appena più entusiasta dell'ignoranza che nol sia della scienza; ma lo scopo a cui tendono i suoi sforzi, il bene onde vorrebbe arricchire i suoi sudditi, si è la mediocrità. Mediocrità d'ingegno e di dottrina, non curanza di carattere, insensitività di cuore, attutamento delle passioni, scarsità di coraggio e di volontà; ecco quel che vi vuole per l'imperatore d'Austria. Un popolo formato giusta un tale modello non si ribella mai; ubbidisce, paga, ammira il suo padrone, e, se natura il concedesse, lo amerebbe.
      Le scuole primarie sono pertanto protette in Austria, perocchè fanno entrar nelle menti del popolo quel primo e fievol barlume del sapere, che trionfa degl'istinti barbarici, e che, signoreggiando il selvaggio, lo guida sino al primo grado della civiltà, all'obbedienza. Benchè imperfettamente costituiti, i ginnasi e i licei potrebbero agevolmente venire riformati. Ma sulle Università particolarmente l'Austria appunta tutte le sue batterie, spiega intiera a tal uopo la sua perizia e la sua tattica, e appalesa pur troppo l'ardente sua brama di soffocare sin da' primordii ogni nobile e generosa tendenza.
      Nulla dirò intorno al modo con cui sono nominati i professori, e regolati i pubblici esperimenti dei concorrenti a quei posti; nulla dei maestri mandati direttamente da Vienna, a dispetto dei corpi accademici e degli scuolari; nulla dei quesiti spediti da Vienna per temi degli esperimenti pubblici degli aspiranti alle cattedre; quesiti i quali, stesi in italiano da un Austriaco, sono spesse volte inintelligibili, e quasi sempre assurde.


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Studi intorno alla storia della Lombardia negli ultimi trent'anni e delle cagioni del difetto d'energia dei lombardi
di Cristina di Belgioioso
1847 pagine 218

   





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