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      Lessi in conferma nella Biblioteca Italiana (luglio 1831, pag.12) "che il signor Fabio Mutinelli dimostra che le isole sulle quali è fondata Venezia erano abitate anche al tempo dei Romani... ciò si conferma co' monumenti scoperti sotto gli edificj dell'odierna Venezia: un ben condotto terrazzo scavandosi il terreno per la nuova ala di quel regio palazzo; pavimenti e volte dipinte a tre piedi sotto il livello del flusso diurno, nell'isoletta di S. Secondo; un grosso tronco di albero colle radici ancor fitte nel suolo a dodici piedi sotto l'anzidetto livello, ed un graticcio di vimini ad uso di siepe da orto nello scavare i fondamenti del teatro della Fenice". Io non voglio a tanto portare il naturale abbassamento de' fabbricati coll'andar de' secoli; perchè alcuni almeno di questi casi si potrebbero riferire o ad accidentali scoscendimenti per cavità nella terra, o per precipitazioni sul basso fondo del mare, stato poscia colmato artificialmente, ecc. Si consulti anche il T. 37 della Biblioteca Universale di Ginevra (febbrajo 1828, pag. 106). Così pure non è da presumere che l'architetto nell'erezione de' piedestalli delle grandi colonne, ossia piloni del nostro maestoso Duomo, non avesse livellato prima il piano su cui erigerli (come lo aveva ben diretto ai quattro punti cardinali); trovandosi, per esempio, notabile divarjo tra le prime a dritta e a sinistra della gran navata di mezzo, ora che nuovamente fu livellato il pavimento: piuttosto cade il sospetto sulla mancanza di sufficiente solidità nell'irregolare sottoposto terreno, che le acque lentamente vanno sempre minando: dal che forse nasce anche la deviazione della meridiana ivi tracciatasi.


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Del terremoto del Cholera e dell'aria cattiva
di Angelo Bellani
1832 pagine 59

   





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