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      Quell'acqua poi grassa servirebbe come la Vettabbia a fecondare egualmente i terreni, e nulla anderebbe perduto. Un consimile progetto si trova nella Revue Britannique. Dèc. 1831.
      Forse alcuno rifletterebbe, che specialmente in tempo di pioggia se tutte le immondezze entrassero nei canali lungo le strade ne potrebbero sortire del cattivo odore dalle fessure che servono per introdurvi l'acqua che cade e scorre sulle stesse strade. Ma oltre che nel tempo in cui sarebbe più a temersi questo inconveniente, vale a dire nei mesi più caldi, l'aria di que' sotterranei trovandosi più fredda, e perciò più pesante resterebbe stagnante, o scorrerebbe da canale in canale sempre sotto terra, e per cui poco delle cattive esalazioni ne uscirebbe; quelle medesime fessure, ossia aperture praticate nella pietra si potrebbero diminuire: e se avesse luogo il progetto di far scorrere di notte tempo le acque del naviglio lungo quegli stessi canali: nel tempo cioè che il naviglio non serve al corso delle barche, e restituendosi nuovamente quell'acqua subito fuori della città, si avrebbe sempre la città sgombra da ogni fetore, o ingorgamento; perchè già anche prescindendo dalle latrine, molte impurità entrano per que' canali, oltre lo spurgo delle strade. Del resto è minor male sentire un po' di puzza all'aria aperta, e di tempo in tempo; che tenersela in casa tutto l'anno per ammorbare le nostre abitazioni, ed ammorbarne l'acqua.
      Questa città mancante delle latrine portatili più d'ogni altra è soggetta a questo difetto delle acque potabili per mancanza di buone acque correnti, o di acquedotti, attesa la sua situazione, trovandosi l'acqua de' pozzi a pochi piedi sotto il livello del suolo.


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Del terremoto del Cholera e dell'aria cattiva
di Angelo Bellani
1832 pagine 59

   





Vettabbia Revue Britannique