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      Io in questi giorni prima che ricominciasse a piovere, cioè dopo un ostinato caldo, e asciutto di più mesi ho trovato l'acqua del pozzo alla temperatura di gradi 10 1/4 del termometro diviso in 80, sebbene alla profondità di sole 5 a 6 braccia: ed il livello dell'acqua si era di poco o nulla abbassato più del consueto in tale stagione. Sono dunque ancor io d'opinione che il nostro alveo sia in comunicazione col fondo de' nostri laghi superiori, per cui l'acqua da essi filtri in parte, e scorra sotto queste basse pianure a pochi piedi in profondità; e per cui l'acqua si sia mantenuta costantemente fredda nonostante la vicinanza alla superficie del suolo molto riscaldata, perchè derivante da acqua in origine della temperatura di 3 a 4 gradi come si deve supporre che sia quella del fondo dei laghi; e si sia mantenuta senza notabile scarsità, perchè proveniente da una sorgente inesausta. Quando piove l'acqua ne' pozzi cresce, e si fa anche più calda perchè prima di penetrare nella terra acquista la temperatura del suolo: d'inverno invece se il gelo è molto continuato s'abbassa l'alveo, ed al sciogliersi delle nevi l'acqua de' pozzi diventa freddissima.
      (15) In una delle grandi pietre milliarie che con tanto dispendio e tanto poca utilità furono collocate sulle strade principali indicanti le distanze dei paesi circonvicini, e propriamente nel luogo soprannominato della Pobbia sulla strada postale che mette a Rho si legge in caratteri cubitali: Garegnano M. 1/4. Certosa M. 1/5. Se un quinto è meno di un quarto, e se Garegnano è più vicino alla Certosa, andavano i numeri inversati.


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Del terremoto del Cholera e dell'aria cattiva
di Angelo Bellani
1832 pagine 59

   





Pobbia Rho Garegnano M Garegnano Certosa