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      Queste due statue sorgono sulle due grandi fontane a conchiglia situate alle due estremità della corda maggiore della ellissi, figura della rinnuovata piazza, come ti è noto. Fuori della ellissi ai quattro angoli dell'area Flaminia (coś in certe birbe inscrizioni chiamata) naneggiano quattro giganti di fabbriche, o giganteggiano quattro nane meschinità di modernissima architettura Valadieriana, piene di archetti, buchetti, occhietti, cornicette, gattarole, e colombatoi. Se fossero almeno colombarii, nutriremmo speranza di seppellirci in eterna requie l'architetto e tutti i di lui fautori. Ma no: sono quattro fabbriche destinate ad albergo di frati, ad albergo di viaggiatori, ad albergo di cavalli da posta, e ad albergo di finanzieri, bestie peggiori di tutte le altre. Vedi poi bizzarria! Nella quarta di esse sta praticata una separazione riserbata ad esposizione di quadri, statue ed altri nuovi oggetti di belle arti. Potevano esporli a Ponte Milvio, o sul Monte Mario. Ne avrebbero meglio goduto le ombre di Massenzio e di Cinna. Addio ti lascio in queste discrete e pacifiche cogitazioni. Il tuoG. G. Belli
     
      LETTERA 34.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMAFirenze, 24 giugno 1824
      Mia cara Mariuccia
      Giunsi qui ieri al giorno stanco dopo un viaggio felicissimo, se si eccettui qualche pioggia. Ieri sera dopo data una sistematuccia alle mie cose, uscii, andai alla polizia, e poi da Falconieri. Egli sta benone, e coś la signora Teresa, i quali ambidue mi hanno visto molto con piacere, e mi hanno invitato a pranzo per questa mattina. Ti salutano infinitamente, e ti pregano salutare Mamà. Qui sono bene alloggiato ma ancora non si è parlato di interessi, perché ho trovato la padrona di casa con un poco di febbre di reuma. Scusami se per viaggio non ti ho scritto. Non mi sono mai incontrato nelle fermate con corrieri a proposito: soltanto ieri ti scrissi una letterina da Siena; ma essendo chiusa la posta all'ora in cui passai per quella città, incaricai uno della locanda d'impostarla.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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