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      Vedendo Pippo, o anche Puccinelli, mi faresti il piacere d'impegnarti a prendere in ciò qualche lume.
      La roba di vestiario va qui precisamente ad un terzo dei prezzi di Roma: quel che da noi sta a 10 qui si ha per 4 o per 3. Se io avessi danari mi provvederei davvero di qualche cosa; ma pure un soprabitino di cammellotto per quest'altr'anno vorrei farmelo. Figurati tutto insieme arriverà a poco sopra gli Sc. 4! Che ne dici? - Vedendo Spada salutalo con tutta la famiglia tanto tanto, e digli che Labus, letterato celebre di qui, attende da Pietruccio Visconti quelle notizie intorno allo zio Ennio Quirino. - Non so se ti ho mai detto che a Bologna vidi Muratori, il quale ti riverisce benché non ti conosca, e saluta casa Dolce, che saluterai anche per me. Saluta altresi tutti gli altri maschi e femine, o per dir meglio uomini e donne. Che ti dirò poi del mio Ciro? Non voglio dirti nulla: tu puoi comprendermi. Ti abbraccia di cuore.
      Il tuo P. aff.mo
     
      P.S. Io sto bene.
     
      LETTERA 67.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMAMilano, 25 agosto 1827
      Cara Mariuccia
      Dopo impostata una lettera per Pippo, il quale mi aveva richiesto di una notizia che gli premeva, mi è stata data la cara tua del 18 cad. Convengo che le tue lettere non mi giungono troppo consolanti, avuto specialmente riguardo al mio carattere mobile ed apprensivo pel quale anche le paglie divengono travi: ma ora mi riconosco nel medesimo tempo abbastanza giusto e ragionevole per attribuire non a te affatto, ma tutto alle circostanze contrarie l'amarezza del tuo dire. Povera Mariuccia mia! Sarebbe bella che mentre tu soffri tanto e tanto fatichi e ti martorii per mandare avanti meno male che si può la nostra casa, dovessi poi anche fingere tranquillità in mio servigio, avendo l'animo turbato dal cattivo aspetto de' nostri interessi! Circa però al molto urto che certo deve aver lor dato questo altro mio viaggio confessami Mariuccia mia che io non avrei voluto farlo perché molto più che non apparisce al di fuori so io penetrarmi di tutto ciò che va nella vita conosciuto e apprezzato.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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