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      Ciatti di avere in quel punto fermato due posti in una vettura buona per sabato mattina, ed esservene ancora due vuoti. Mi feci insegnare il vetturino, e subito corsi a fermarne per me. Partirò dunque dopodimani con buona compagnia, e arriverò a Roma domenica, meno qualche circostanza imprevista. Quasi contemporaneamente con me giungerà la vettura cogli arazzi. È un vetturale con cui Peppino ti mandò del danaro, e tiene stalla qui in casa. Ancora non so quanto dovrai dargli: te ne avviserò dimani per la posta. Il sacco è di Peppino. Ti abbraccio di vero cuore.
      Il tuo Pecora.
     
      LETTERA 84.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMADi Terni, 16 novembre 1827
      Mariuccia miaAncora sono qui, e la causa di ciò consiste tanto nel perdimento di tempo per l'affare di Silvestro, quanto nel non avere prima trovato vettura. Ieri impostai per la diligenza Sc. 270, e unii nel pacco un foglio in cui ti avvisava che io partirei dimani mattina sabato 17 onde arrivare a Roma nel dopo pranzo di domenica 18, salve circostanze accidentali. Temeva quasi però che detta notizia che ti avrebbe dovuto giungere oggi, non ti giungesse che Dio sa quando, ed anche dopo il mio arrivo perché ieri al giorno la diligenza non passò e si temette che tarderebbe qualche giorno per le molte nevi cadute a Colfiorito. Finalmente è passata questa mattina circa le 10, cosicché tu avrai il danaro, il mio foglio accluso e la presente, tutto contemporaneamente. - Mi dispiace assai che tu abbia a perdere la buona occasione che ti si era presentata di rinvestire il danaro di Silvestro; ma che vuoi fare? Adesso non sarei più in tempo neppure di farlo avvisare: e poi non vi sarebbe neppure la nostra convenienza di cedere così presto. Lascia fare, che ho bene istruito Garavita (il quale è guarito) e ci sentiremo fra lui e me per lettera. Egli crede che Silvestro cederà: in tutti i modi per adesso è bene che io parta un poco alto con lui.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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