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      Je finis, Madame, pour vous avouer ingénuement qu'en lisant de quelle manière vous raisonnez sur l'amour, je fermai souvent mon livre pour me proposer ce problème, que je ne sus pas résoudre: ou personne au Monde n'a connu l'amour comme Elle, ou Elle est trop au dessus de l'amour.
      Pardonnez, de grace, une témérité que je vous prie de répéter à deux causes différentes, c'est à dire vôtre grandeur et ma petitesse.
      Je suis avec tous les sentiments dignes de vous, Madame,
      vôtre tres-dévoué serviteur J. J. Belli.
     
      LETTERA 90.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMANarni 10 settembre 182[8] ore 10 antimerid.e
      Cara Mariuccia
      Otto orzaroli! Chi li cercasse non li metterebbe insieme, e io gli ho trovati senza cercarli! Mi stanno tre dirimpetto, uno di fianco, due in serpa, e due sulla canestra sovrapposta alla volticella. Non parlerò delle belle camiciuole di vellutino e di tela rigatina; non de' soavi berrettini di lanetta livida e di refe incorniciati di filetto rosso; non de' sudori beneolenti aglio o simile senso piccante sotto il senso piccato. Tutti o di Novara o di Domodossola parlano la gentilezza del loro gergo, e si rivolgono tutti con certo rispetto orzarolesco al mio vicino, il quale perché si dimostri per di più di essi basti il dire che porta le falde, benché non abbia cappello.
      Lo compra a Milano, dove si risparmiano due paoli e anche 25 baiocchi. La buona gente non sa risolversi di prendere per un orzarolo anche me quantunque si conosca loro negli occhi che ne muoiano di voglia: ma le falde mie pare che abbiano sin qui più virtù delle già sullodate.
      Per me se muoiono di voglia, povera gente muoia pure, non parlo sino a Milano.
      A porta del Popolo dove montarono ad associarmi alla loro sorte, quel dalle falde principiò, brusquement et sans trop me ménager, a stringermi con le sue dimande quasi sotto il torchio de' suoi maccheroni (e dice di averne uno bello nella stanza di dietro; aggiungeremo alla bottega). Ma alla quarta dimanda, se pure ci si arrivò, i muscoli della mia faccia già gli avevano dato le risposte per cento; cosicché tutto orzarolo che fosse conobbe il suo tempo e vide che aria tirava.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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