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      - Giannocchi pagò que' due scudi che pretende aver dati mesi addietro; e dice Vannuzzi che ne ha quietanza dell'avvocato. Dunque restano Sc. 8. - Ho scritto a Mirabelli che se la intenda teco. - A tempo opportuno Vannuzzi manderà a te i denari per Ballanti. - Avendo esso pagato le dative di varij mesi, il suo conto del trimestre scaduto residua a così poco che se tu credi posso conteggiarlo con lui al mio ritorno.
      Ho parlato con Sanzi, conservatore delle ipoteche di Spoleto. Per la radiaz.e di Castelli basta un atto di consenso di brevetto, e già ho scritto a Garavita di Spoleto; per la radiaz.e dell'avvocato basta la fede di morte legalizzata e la faremo al mio ritorno in Roma. Il Sig. Plinj ti scrive in quest'ordinario per un affare di Marcotte da consultarsene Biscontini.
      Fra brevi giorni ti spedirà un ordine di Sc. 52: 43 a beneficio dello stesso Marcotte. Gli esiggerai per l'uso già fra noi stabilito. Ti salutano Procacci, Plinj e Fontana. Salutami anche tu sotto e sopra come il testo: baciami Cirone, e ricevi una buona stretta dal tuo Pecorino, che va a mutarsi in Parmegiano.
     
      LETTERA 92.
      A MARIA CONTI BELLI - ROMARimini, 14 settembre 1828, alle 9 3/4 di sera
      Cara Mariuccia
      Manco male che ho sonno: se no poveri Orzaroli! Ti dovevo fare il racconto delle stregonerie e di una specie di astrologia giudiziaria in cui sembrano molto dottamente iniziati; ma ho sonno; e poi hanno principiato a seccarmi, anzi stiamo bene in là nella seccatura. - Bàstiti il sapere che gli stregoni, le streghe, i maghi (anche quelli innocenti del lotto) i fattucchieri e simili gentilezze, furono tutti da Gesù Crocifisso accondannati in ne le nozzi di Canna e Galilea dove che fu fatto il Conciglio di trenta, indove Iddio disse che lui aveva creato Roma, la Francia, l'Angrinterra, e tutto il mondo là... nel mondo fin che ce n'è, per amallo e servillo in tutta un'internità e per questo Nové gli fece l'arca perché se salvassi dal diluvio di acqua come fece quanno che vinne tutto quel malanno dal Paradiso; e allora c'erano l'astrigoni, che se so poi aritrovati li libbri de Magia sotto terra per opera del diavolo, che se voleva addifenne al tiritolio del Regno suo, che il Signore ci addelibberi a tutti.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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