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      Sissignora, ogni mattina spazzare le fratte, e io ci metto del mio anche gli alberi, con una scopettina da destinarsi. In questo modo, oltre al bel ristoro del viaggiatore, (che giacché soffre tanto, con rispetto, nel culo, godesse almeno un poco negli occhi) arrogerebbe altresì il conseguimento di quel primo secondo fine tanto essenziale nella vita umana, dico la mundizia ossia proprietà, cosa così necessaria alla conservazione della pulizia: e andatelo a negare senza pigliarvi una patente di jacomantonio. Basta, Signore Iddio, confrontare le due parole onde convincersi di quanta analogia e corrispondenza passi fra le loro peculiari e corrispettive significazioni.
      Bravo artebianca compellegrino mio! E non si vedrebbero mica più al mercato que' fruttacci impolverati e inzaccherati dalla cima dei capelli sino alle punte delli piedi, di modo che nemmeno col raschiatore se ne torrebbe via la sozzura incozzata: e il coltello, Dio guardi! perché persica, come dice il proverbio? persica, pira, poma cum corticibus sunt meliora. L'orzarolo mio non sa il tedesco: però quest'ultima frase per verità non la disse, ma gli si leggeva negli occhi, e anche di peggio. - Ah! un pezzo per ogni terra murata vi vorrebbe d'uomini simili; e non vi rimarrebbe un cane, quel che sia un cane, che non ne godesse il suo boccone. Già si sa, si dice così per modo di dire, perché poi poi, alla fine dei fini, il paragonare gli uomini ai cani, ehm ehm, sarebbe veramente ciò che si dice da can barbone. Non v'è nessuna bestia, propriamente detta, a cui l'uomo non possa stare di sopra, e coi piedi, o colla rotondità posteriore della sua persona: sentimento del Sig. Andrea, tutta farina di quel testone d'uomo che bisognerebbe imbalsamarlo adesso proprio pel minor decoro che gli si potesse fare. E ognuno può capirlo da sé cosa si dica quando vi dice balsamo!


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





Signore Iddio Dio Sig Andrea