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      Esco or ora da una malattia di reuma, e Mariuccia contemporaneamente da un'altra. Abbiamo poi Ciro malato anch'egli da 10 giorni di gastrica e attacco di petto. Ah! ma speriamo un migliore avvenire. Voi? I vostri? Fatemene tranquillo in questa stagione da Samoiedi.
      Vi abbraccio di cuoreDi Roma, 17 febbraio 1829
      Il Vostro amico Vero
      G. G. Belli
     
      LETTERA 97.
      AD ANONIMO SVIZZERO[30 luglio 1829]
      Pregiabilissimo mio Sig. [...] Michele
      Ho bisogno di alcune notizie svizzere delle quali niuno meglio di Lei, vicino come ella è al centro del governo federale, potrebbe favorirmi, e tanto meno altri lo potrebbe quanto più ai lumi che in copia debbono a Lei aver procacciati il Suo domicilio e la qualità Sua. In codesti luoghi, Ella accoppia altresì la cognizione intima di questo nostro paese, e sa in conseguenza discernere sino a qual punto possano non discordare fra loro in una stessa persona i moderni principii che ne' due Stati le vecchie consuetudini e le nuove vicende abbiano conservato, cambiato o rifuso. L'esordio non l'adombri, né Le dia troppo magnifica idea delle mie dimande: le troverà semplicissime e non temerarie, e solo importanti dal lato della sollecitudine che deve stringere i padri al pensiero dei figli. Mi si suppone essere nella Svizzera varii stabilimenti pubblici dove si prenda a pensione giovinetti anche di tenera età, i quali vi acquistano scienze, lettere, lingue, morale, e ginnastica, qualche ornamento etc. etc. vivendovi possibilmente senza morbi e senza disordini. Vorrei dunque sapere quale fosse nella Svizzera lo stabilimento che fra tutti potesse essere a Suo giudizio il più convenire a un fanciullo romano, destinato dal padre a divenire, per quanto le felici sue disposizioni lo consentano, uomo religioso e non superstizioso, amico più dell'onore che della riputazione, coraggioso e non temerario, franco e non impertinente, obbediente e non vile, rispettoso senza adulare, emulatore senza invidia, giusto, leale, vegeto, agile, amabile, dotto, erudito: insomma un uomo da riuscire la compiacenza de' genitori e l'esempio de' concittadini.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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