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      Allora ho aperto gli occhi io, e ho cominciato meglio ad osservare la bisogna. Questo paese è situato sopra una montagna tutta scogli, e tutta scoperta. Ieri cambiò temperatura cinque o sei volte, e sempre da un eccesso all'altro. Me lo avevano dipinto per un paradiso: potrei anche crederlo per l'elevatezza sua, ma pel resto somiglia meglio all'inferno. Non ti dico che l'aria non sia buona: non può anzi essere che ottima; ma per reggere alle stravaganze delle montagne è necessaria una costituzione meno scompaginata della mia. Ciò riguarda al fisico. Circa poi al civile non ti dissi nella mia ultima che la metà. Figurati tre giorni addietro la Sig.ra Nanna non trovò un uovo per tutta Veroli, onde darmelo la sera. Ieri mattina fece girare e battere ad ogni porta onde trovare un paio di piccioni. Li ebbe finalmente a gran ventura, ma grossi come due quaglie le costarono due paoli.
      Ieri sera io aveva necessità di un poco di cassia: il povero Publio dové tornare a casa senza averla potuto portare. Per farmi un poco d'insalata cotta, bisogna ordinare la cicoria un giorno avanti. Purtuttavia questa tavola è molto a sufficienza provvista, ma tutto gronda sudore di chi lo ha procacciato. La carne di macello si deve comperare quando c'è, e poi metterla in grotta. - In quanto poi all'interno della casa essa è bella e sarebbe anche assai comoda, ma la poca cura manda tutto in deperimento. La cortesia de' padroni di casa può dirsi senza uguale, ma è una cortesia campagnola che ti porrebbe la casa in collo senza comprendere che il peso eccederà le tue forze. Prenda un poco di questo: sono tenerissimi: e saranno cavoli. - Senta com'è delicato e leggiero questo umido: e saranno funghi, la di cui leggerezza la misurano a peso di stadera, e non a capacità di stomaco. E mangi qui, e riprenda lì, e assaggi di questo, ma lei non mangia niente, ma lei muore di fame, ma lei fa penitenza: e beva un altro bicchiere: e si sforzi; e faccia un poco di merenda ma i suoi dolori provengono da debolezza, etc. etc.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





Sig Nanna Veroli Publio