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      Perché, Ciro mio, i nomi o i cognomi delle persone si dimenticano così facilmente senza un lunghissimo uso di ripeterli? Perché i nomi delle persoti non hanno alcun rapporto né alcuna connessione necessaria con chi li porta; e tu invece di Belli potresti chiamarti Cambi, e saresti sempre quello stesso uomo che sei. Il nome dunque non è sì necessariamente congiunto colla tua persona o colla tua effigie che il solo vederti debba a chi ti vede ricordare come ti chiami, quando costui non abbia col molto praticarti supplito per via di abitudine al lieve fondamento su cui appoggiano e riposano l'idea di te e l'idea del tuo nome, accidentalmente fra loro accozzate e senza (dirò così) un cemento o una colla che le unisca insieme per necessità di raziocinio. Moltissimi uomini si lamentano della loro cattiva memoria, ma se l'avessero presto coltivata e aiutata in gioventù coll'ordine e col metodo, quante e quante cose non piangerebbero poi dimenticate!
      Tu dunque leggi per ora, se vuoi, il mio libretto, ma questo sarà un solo passatempo: per rendertelo veramente utile, come qualunque altro libro composto nella forma di un dizionario, è necessario che tu vi ricorra spesso alle opportunità, le quali saranno frequenti. P.e. parlerai o penserai ai vantaggi recati all'uomo dalla scrittura? Corri sul libretto a cercare carta e inchiostro. Tuttociò che allora leggerai di questi due oggetti resterà impresso nella tua mente perché anderà ad ordinarsi in una serie di idee che la mente aveva già disposta e incominciata, né così un'idea caccierà l'altra come una incognita forestiera. Se questa mia lettera ti riuscirà, come dubito, oscura e duretta, prega il gentile Signor Rettore a spiegartela in mio nome. - Nella mia antecedente ti dimandai se tu avessi qualche desiderio da soddisfarsi: tu non mi hai risposto.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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