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      Giuseppe Vannuzzi. Ma io ignoro oggi tutto. Non so se la mia lettera alla Sig.ra Cangenna siasi perduta: non so se siasi perduta qualche tua risposta: non so se parti oggi o se resti, non so quel che io m'abbia a scrivere a Corazza circa al somministrarti danaro: insomma sto al buio come in una grotta senza lanterna. Ad ogni modo azzardo di dirigere questa mia a Perugia, ed aspetto quindi lo scioglimento di questo nodo gordiano. Fra tutte queste cose la perversità orribile della stagione mi fa sempreppiù benedire la cortesia della Sig.ra Cangenna di farti trattenere un po' più a lungo all'asciutto; e ciò dico sperando sempre che siati nota la mia adesione alla di lei richiesta, e che duri tuttora il tuo soggiorno costì. Come poi stia la faccenda nol sa che quello lassù. Dimani parte per Perugia la famiglia Grazioli: il Sig. Grazioli stesso venne jeri a prevenirmene all'uficio. Ciro mio, fa i soliti saluti e rispetti per me, e ricevi le consuete premure di tutti gli amici e parenti. Lello Cini ritornò e ti dice mille cose amichevoli. - Ti abbraccia e benedice di cuoreil tuo Papà.
     
      LETTERA 447.
      A CIRO BELLI - PERUGIADi Roma, 1 ottobre 1842
      E chi ti ha insegnato, brutto capocellaccio di papero, ad aspettar le particolari occasioni per ispedir lettere che, già per se stesse interessanti, lo divengono ancora di più quando contengano commissioni urgentissime? Mi dici di spedir la lana subito, per la diligenza, senza attendere occasioni, perché la Sig.ra Cangenna ne abbisogna assai presto; ed intanto aspetti tu stesso una occasione per venirmi a dar questi consigli! La tua lettera del 25 la ho ricevuta ieri (30) all'uficio e fu un ritardo naturalissimo, perché la famiglia Fiorelli non è un picchetto di corrieri. Dovei dunque lasciare le mie faccende all'impiego per fuggire da Antonia onde darle il tempo di potere eseguire la scelta della lana prima che si facesse notte, e poi portamela nella stessa serata per impacchettarla e spedirla questa mattina; seppure i Ministri nell'uficio delle diligenze la riceveranno, giacché il ricevimento de' pacchi si chiude nel giorno antecedente alla partenza del legno che deve portarli.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
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