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      Che io possa movermi da Roma è cosa da non pensarci. Ringrazio te e quanti altri han la bontà di desiderarmi, ma né la lor brama né la mia può avere effetto. Divertiti tu per me in questi altri pochi giorni che ti rimangono a dimorare in codesto soggiorno, a te così caro e godi de' tuoi palloni, de' tuoi barbieri di Siviglia, delle tue passeggiate, delle tue contradanze, de' tuoi cagnarotti (come tu li chiami, etc. etc.). Il 10 poi o l'11, secondoché ti converrà meglio per concertar la vettura, partirai per Terni. Basterà che ti trovi a Roma pel 18 o pel 19, sempre però che la perversità de' tempi ti permetta il viaggiare senza troppo rischio di affogare ne' fossi o ne' torrenti. Previenimi pei quattrini.
      È vero: le tue bianche campànule odoravano di garofano: dalle 5 1/2 però del mattino di S. Michele Arcangiolo non odoran più che di malva o di stabbio, perché una grandina grossa come noci (e anche più) ha sperperato tutte le tue piante, come ha distrutto tutti i giardini e tutte le vigne sulle quali è passata. Durò due minuti circa, e ciò bastò per rompere quasi tutti i vetri esposti a occidente, cioè dalla banda del mare da cui si avanzò. Fu preceduta da un muggito cupo e spaventevole, simile presso a poco al suono di uno de' più bassi e profondi pedali da organo: romore che durò anch'esso quasi due minuti, e cessò al principiare di quella pioggia di sassi. Moltissimi uccelli di varie specie ne furono ammazzati; e se ne trovaron pieni i tetti, e non pochi per le vie, per le piazze e pe' cortili. I cani fuggivano, gridando caino. Poi venne un diluvio che Dio tel racconti. Pareva l'atmosfera la cateratta di Niagara, perché de' minori fiumi sarebbe dir poco. Bella stagione in fe' di cristiano!
      La causa dell'Abo è differita a novembre. Quella di Alberti non andrà per ora: la lettera di Gigi aspettala alle porte dell'eternità! Ed ecco lo strozzo pei saluti attivi e passivi.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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