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      Mancozimale che questa volta né il postino né i carrettieri sonosi sciancati per viaggio.
      La pupa dunque al solito con diarrea e stranezza! Ah, si potesse udir finalmente sono spuntati que' benedetti canini! Spererei allora un gran cambiamento. Dico spererei: poi Dio lo sa.
      Ieri mi venne a trovare Balestra, e poco più tardi Clelia Belli: entrambi mi lasciarono mille saluti per te.
      Questa mattina si è celebrata la solita festività a S. Maria Maggiore, con benedizione papale. Crederai già al solito che io vi sia andato come vado per tutto. Eppure no: vedi stranezza! Quest'anno ho interrotto la consuetudine, e, meno la messa alle Stimmate, mi son trattenuto a casa, contentandomi di veder passare il Papa sotto le mie finestre. Non so se vi sia andato Biagini per curare il suo piede con una buona camminatona, giacché senza questo scopo se ne sarebbe astenuto, egli che pari in ciò alle sue donne non va mai in alcun luogo.
      Questa sera grande illuminazione e musica a piazza Colonna per l'onomastico dell'Imperador de' francesi. Là sì, ti confesso che ho un gran prurito di non accostarmici, in grazia della folla che forma la mia delizia. Se poi al casino de' militari m'invitassero a bere una buona bottiglia di rum vero Giammai, eh, eh, in tal caso... tu conosci il mio debole.
      Ieri pranzai in casa Ferretti: oggi ci pranzo pure, e si mangeranno pollastri. Anzi, chiudo la lettera perché già mi aspetto dietro alle spalle la chiamata dello scalco.
      Dunque, abbracci, baci e saluti secondo la giusta distribuzione, anche da parte di questa tua famiglia.
      Sono il tuo aff.mo Papà
     
      LETTERA 569.
      A CRISTINA BELLI - ROCCA DI PAPADi Roma, giovedì 17 agosto 1854
      Mia cara figliaVoleva io ben dire che alla Rocca, e per noi, vi fosse tanto da ridere quando tu arcanamente annunziavi a Ciro prima della sua partenza per la recente gita a codesta Hymalaya.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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