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      Dato in un momento il taglio, uscì dalla ferita, di un mezzo pollice d'apertura, un vivace zampillo di pus liquido e mordacissimo e trapassato alquanto di maturità. E appresso altre ed altre materie, cacciate fuori dalla pressione moderata della mano chirurgica, sino all'egresso di una più densa delle altre e di colore verdastro, procedente dalla central sede del male. Alle 10 1/2 nuova medicatura e nuova emissione di pus. Ma insomma le conseguenze di tuttociò sono state un notabile alleggerimento e una sensibil quietezza della nostra cara ammalatuccia. La parte inferma, al dire di Melata, non si sarebbe aperta di per sè stessa, atteso la tenacità della cute; e intanto quelle stagnanti materie avrebbero potuto degenerare, o anche riassorbirsi e farsi cause di altri mali non meno paurosi. Ma, laus Deo, questi pericoli non vi son più. Questa mattina è stata fatta un'altra medicatura, e tutto procede regolarmente. Adesso si attende, con lievi e giudiziosi metodi d'uso, allo spogliamento di latte della mammella destra, per ricondurre a poco a poco le cose al normale stato di sanità. Cristina, sollevata non poco da' sofferti tormenti, abbraccia teneramente te Gigi, te Chiara, e te Teresuccia, ed ha sempre voi tre e nella mente e sul labbro ed in cuore.
      Il tamburinello nostro si esercita sempre e di giorno e di notte. Con tale e tanto esercizio sorpasserà un tempo quello storico suo predecessore che a furia di battere alla disperata, sgomentò i nemici e fece vincere a Napoleone la famosa battaglia d'Austerlitz.
      Un altro laus Deo, o sarà meglio Deo gratias per amore di varietà, a cagione della rifiorente salute della piccola nostra Teresa.
      Nessun Ricci ieri vedemmo: ne vedremo forse in oggi; ma il tempo è nero come un cappello di tintafina.
      Spada e le d'Antonj benino. Sigismondo, Barbara e gli altri e le altre bene.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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