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      Io mi gli rivolsi così: adesso appunto leggevamo certe cose che dice Cristina di voi. - Ed egli: che cose? che cose? eh? che cose? - Che vi saluta, io soggiunsi; e così terminò il tutto con una risata mia e mezza risata sua. Non era ora di parlar d'orologi; ma verrà.
      Adesso poi è ora di terminar queste chiacchiere. Ti abbracciano e ti salutano tuo zio e tua sorella: ti riveriscono Nina, Pasqua, Nanna, Pietro il barbiere e Buzzonetti, diventato portiere stabile della Depositeria. Spada, dal canto suo, manda un saluto più intagliato e più tornito. Bacia per me i due cari tuoi fegatelli e saluta chi se ne curi.
      Il tuo aff.mo papà
     
      LETTERA 624.
      A CRISTINA BELLI - FRASCATIRoma 13 ottobre 1855
      Cristina miaSotto adesso a chi tocca; e credo che tocchi a me. Animo dunque e cominciamo. (E qui l'uditorio sputa).
      M'immagino che la lettera spedita ieri a sera da Ciro avrà tolto via ogni sospetto dalle menti di chi voleva tornare oggi a Roma. Già da due giorni avevano qui ammazzato di cholera il Principe Massimo delle Colonne; ma siccome però quello sta ad Arsoli in buona salute, non avran forse i ciarloni voluto sprecare questo po di cholera, e l'han regalato invece all'altro Massimi dell'Ara-coeli. Un simile dono è per bontà loro toccato al Ministro Bargagli
     
      Che trotta colla sella e coi sonagli.
     
      Sigismondo girò tutta la mattina di ieri per far mettere subito-subito-subito in ordine l'abitazione del Commissariato di Camera, perché il nuovo Commissario Pagnoncelli gli scrive ogni giorno 24 biglietti per sapere se l'appartamento è in istato da poterci subito-subito-subito portare i mobili; ed altrettante lettere scrive al computista della Camera Sig. Guidi, e al Ministro delle Finanze, e forse anche all'Imperatore di Marocco, perché s'impegnino a fargli aver la casa subito-subito-subito. Ieri a sera dunque Sigismondo si sentì un po' intasato, e se ne andò sotto le lenzuola a procurarsi il solito rimedio d'una buona sudata.


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Le lettere
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 963

   





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