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      Ora non ne parlerò più. - Mia sorella non sarà più sposa per la negativa che si fa da' superiori della dispensa onde contrarre nodo con uomo che l'è cugino benché di altro cognome. Intanto Montani di Fermo ottenne licenza di sposare la figlia del fratello, cosicché ella chiama il padre cognato. Ma di ciò abbiamo altra volta parlato; ed ora è più bello il tacerne. Io non ho danari. - Aspetterò dunque Marchetti col plico. Non mi hai più detto se a Latini sia poi stato o no da voi scritto. - Il conto delle spese fatte per te non posso oggi mandartelo perché essendo da momenti arrivata a me la tua lettera, e fra poco dovendosi impostare non posso vedere M. che le ha eseguite e ne tiene memoria. Oltre di ciò credo che ancora non sia noto quanto deve avere il tintore. In altra mia lo dirò. Peraltro tu sai, che io ho di tuo alcuni scudi.
      Le attuali funzioni non rendono affatto piacevole questo soggiorno, almeno per me. A differenza di quanto da altri e non da me si credeva, vanno arrivando moltissimi stranieri, e le locande si empiono a rigurgito. A giorni viene la vedova regina di Piemonte e Sardegna con numerosissima corte. Ha preso in affitto la villa Massimo col palazzo annesso in cui si alzeranno quarantatrè letti da padroni, e poi quelli per la servitù. Vivano le noie! - Sì, tu potresti riuscire facilmente nell'intento di farmi ridere: ma quì... - Che vuoi tu già parlare di altro viaggetto? Vado vedendo su ciò molta dubbieezza nascente da costante silenzio, che io per ora stimo bene non violare.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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