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      Quali doni volete da me? Che posso io darvi? Bisogna esser discreta assai per non soverchiar le mie forze. Un dono, e forse due! Udremo. E mi chiedete se ve li accorderò! Non ne so niente io. A voi che ne dice il cuore? Io non posso promettere ad occhi bendati. "If i have promised you anything and not have fulfilled that promise, it would be very unpolite: but remember that I have promised nothing". Così, al proposito nostro, dice un classico inglese, cioè: "impolitezza mi sarebbe l'avervi promesso e non attenuto: ma ricordatevi che nulla io promisi". E io ci aggiungerò del mio "perché nulla seppi".
      Fatemi il piacere di star bene e di credermi sempre servitore ed amico
     
      G.G. Belli
     
     * * *

     
      Alla Nobile
      Sig.a Vincenza Perozzi
      Nata Ma.sa Roberti
      Macerataper Morrovalle
      8 Febbraio 1831
      A.[mica] C.[arissima]Veramente per qualche sia malattia, febbre, io sono guarito, ma conservo sempre un dolore e uno svanimento di capo, desolanti. Si aggiunge a ciò il giornaliero aumento di tetra ipocondria che mi tiene sepolto nel canto di una stanza, perché in me i mali morali equivalgono a forze fisiche che tolgono l'esercizio della volontà. Sempre la ipocondria mi ha dominato, e voi lo sapete: ma da qualche anno a questa parte soffro di continuo quello che prima veniva per intervalli. Ormai il mondo è estraneo a me, ed io al mondo. I miei vecchi amici partono o muoiono: io non ne cerco di nuovi: intanto le generazioni crescono ed io mi trovo fra tutte persone di cui ignoro anche i nomi.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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