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      Egli dunque studierà l'accompagnamento e accompagnerà il vostro canto. La vostra Mammà vuol sapere da me come sia bravo il maestro di Ciro e di qual metodo siasi servito per istruirlo. Ditele in mio nome che il Maestro Tancioni, Direttore della Cappella di Perugia, è uno de' buoni allievi del Conservatorio di Napoli.
      Circa il metodo io comperai quello di Ascoli: il Maestro poi ha preso un po' qua e un po' là e ne ha fatto quasi un metodo proprio.
      Cercate sul dizionario osier e vi troverete chiara e netta la risposta alla vostra dimanda relativa al tissu.
      Siccome vi dissi nella mia precedente, i vostri solfeggi son già presso di me. Udii a dire che le signore Serafini avevano ricevuta una vostra lettera ma che non credevano doversi molto affrettare a riscontrarla. Il motivo di simile loro opinione potete figurarvelo facilmente.
      Le firme delle vostre lettere a me dirette non mi piacciono. Amichetta sta bene perché mi professate amicizia e siete giovanetta ma perché scolara? Di che? A 150 e più miglia di distanza?! Belle e facili lezioni! Oltrediché la mia mente non è più capace d'insegnar nulla ad alcuno. Mi duole sempre il capo, e presto mi renderò forse stupido affatto. Nella età matura l'intelletto che se ne va a spasso non torna più come tornate voi allegramente dalle vostre trottate nel legnetto di casa.
      Ciò che è volato è volato, né posso richiamarlo come voi richiamate i vostri canarini o i passeri quando saltano sulla finestra. Io vado a divenire un povero vecchio, al quale appena un giorno useranno la generosità di dire: come sta, Signor Giuseppe? si accomodi.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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