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      Del resto voi due vi lagnate di quelli. Io non so se quelli si lagnino di voi due per gli stessi motivi; né, se lo sapessi, ve lo direi; ma procurerei di difendervi da ogni specie di accusa perché son convinto della vostra rettitudine e di quella di Pirro. Pare a me però che neppure Ettore abbia l'animo ingiusto; e se qualche buono amico si intromettesse con garbo fra tutti voi, forse v'intendereste meglio, e le cose si comporrebbero in pace e con generale soddisfazione. Circa poi all'avvocato Cini, quel che abbia stipulato col fu vostro suocero io nol so: conosco peraltro che in Roma gode generale ed unica voce di probità; e bisognerebbe che io conoscessi bene il fondo e le origini delle cose per poterle spiegare in modo corrispondente alla lor vera natura e al buon concetto che io ho di quest'uomo. Parlo così pel caso in cui si potesse credere che qualche preferenza accordata da vostro suocero a Ettore derivasse da insinuazioni di Cini.
      Quello che ho sempre udito a narrare è che Cini abbia fatto moltissime concessioni ai Perozzi sul punto de' dritti di difesa nella loro eterna causa contro i parenti di Ancona. Intanto però il primo mio dispiacere è il saper Voi rammaricata e Pirro ugualmente, senza che io abbia mezzi di rimettervi in calma. Nulla è più amaro quanto i disturbi in famiglia.
      Il vaticinio poi che formate sugli eventi del capitar Ciro in casa Cini, posso assicurarvi cara amica, che non si verificherà mai. Delle quattro persone dalle quali dipenderà il successo conforme alle vostre previsioni, niuna affatto ha la mente disposta alle cause che produr potrebbero quell'effetto.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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