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      Vi ringrazio dunque delle vostre cortesie e vi ripeto mille augurii per l'entrato nuovo anno in nome ancora di mia moglie. Essa ha moltissimi ancora degli spilloni che aveste la bontà d'inviarle e de' quali vi dimandò il prezzo da Voi taciuto. Gli stessi voti di felicità che io ho espressi a Voi comunicateli a Pirro a Vostra madre e a Matildina, alla quale direte non esser cosa eseguibile epistolarmente la nota de' dittonghi che mi chiede. Le molte regole, le eccezzioni e le subeccezzioni [sic] rientranti nella regola richiedono un esteso trattato. Altronde o si vuole da Pirro usar grammatica, o no. Se non vuole usarla, riuscirà spinoso l'insegnamento per sola analisi: se poi vuole valersene, nella grammatica c'è il bisogno. Ciro sta bene, studia i classici latini, le matematiche, la prima letteratura e la musica. - Anche io sto bene.
      Rendete i miei saluti a' signori Liberati e Tomassini e credetemi pieno di stima al solito
     
      V[ostr]o aff[ezionatissi]mo a[mi]co e servitoreG.G. Belli
     
     * * *

      Alla Nobile e Gentil Donna
      Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
      Macerataper Morrovalle
      Di Roma, 12 dicembre 1837
      A.[mica] C.[arissima]Rispondo alla vostra del 6, giuntami ieri. Ciò che chiede il s.r Laurenti essendo, per quanto io ne penso, di assai difficile successo, e quindi parendomi utile quanto possa guidare a diminuirne le difficoltà credo che la commendatizia del religioso a lui benevolo non produrrebbe che bene. Se pertanto voleste mandarmela, io la farei giuocare di pari passo colla mia premura e me ne servirei di ausiliare.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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