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      Eccomi dunque anch'io nella schiera dei festeggiatori del Vostro nome, nome che in me oggi si associa a tutte piacevoli e rispettose reminiscenze. Possa questo nome esser da Voi udito per molti anni a ripetere con emozione da coloro che amate e da quanti altri vorrà il cielo suscitarvi attorno per aumento della vostra famiglia e per conforto della futura vostra vecchiezza. Il buon Pirro e la cara Matilde facciano eco a queste mie calde parole, della cui sincerità prego dalla provvidenza un premio di benedizione sul capo del mio figliuolo. Se non discari saranno a Voi giunti gli affettuosi augurii o presagî della mia benevolenza, fate una sola volta risuonare ancora del nome mio le vostre domestiche pareti, fra i brindisi di quanti hanno su me il vantaggio di esservi in questo giorno vicini.
      Sono sinceramente
     
      Il vostro aff[ezionatissi]mo e dev[otissi]mo amicoGiuseppe Gioachino Belli
     
     * * *

     
      Alla Nobile e Gentil Donna
      Sig.a Vincenza Perozzi, N.a M.sa Roberti
      Macerataper Morrovalle
      Di Perugia, 19 settembre 1840
      Mia gentilissima Amica
      Non può né sorprendermi né sembrarmi irragionevole il dolore che vi deriva dalla lontananza di vostra figlia, e il tedio delle giornate trascorse da Voi senza la sua compagnia. Se la natura nostra si affeziona a quelle persone o a quelle cose ancora colle quali ci troviamo uniti per lunga consuetudine, quanto maggiore attaccamento non sarà in noi suscitato dalla continua convivenza coi figli, che sembrano già antichi amici al cuor nostro sin dal primo istante medesimo della loro comparsa nel mondo?


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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