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      Poco prima di me ricevé Ciro altro vostro foglio gentilissimo ed obbligante e riconobbe che il suo concetto sul viaggio de' corpi santi non era stato del sapore che potesse convenire al vostro gusto, né al palato di chi trovisi avvezzo a più squisite sensazioni e a più graziosamente piccante solletico. Vi dette egli dunque completa ragione quale vi si doveva, tanto più che le frasi della vostra giudiziosa rimostranza implicavano un senso di cortese premura per la di lui dignità.
      Domenica lo condussi dalla Sig.a Chichi che non avealo più veduto dall'epoca anteriore alla di lui partenza pel Collegio; e simile visita la facemmo onde prendere e poi darvi le notizie che intorno alla d[ett]a signora desideravate. La S.a Nanna sta ora sufficientemente benino, di quella specie però di benino che può intendersi rispetto a una donna soggetta frequentemente a lunghe e tediose malattie umorali, l'ultima delle quali l'ha essa sofferta recentemente. La morte del Colonnello Porti, ed alcuni squilibri economici avvenuti in seguito di quell'avvenimento nella borsa della povera Signora, il tutto accompagnato da non poche inquietudini, contribuirono assai ad aggravare il di lei abituale stato di languore e di flaccidezza. La nipote sta bene, ma noi non la vedemmo. Aggradì la S.a Nanna la vostra memoria di lei, e c'incaricò di salutar voi e la vostra famiglia, siccome oggi io faccio e per mio discarico e per quello di Ciro.
      Questi dice mille cose rispettosam[ent]e amichevoli a Voi, alla Marchesa, a Matilde, a Checco, e ringrazia i SS.i Lazzarini e Laurenti de' loro onorevoli saluti, rendendone sincero contracambio.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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