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      Fate i conti sul vostro lunario, perché i lunarii dan buone lezioni sul passato e sul futuro.
      Mille cordiali saluti a Pirro, a Matilde, alla Marchesa, a Checco. Son quattro: è facile la divisione con un taglio in croce. Co' miei saluti sono stemprati anche quelli di Ciro; è tutta una frittata.
      Sono con molta stima e sincerità
     
      Il Vostro aff[ezionatissi]mo a[mi]co e servitoreTrofonio
     
      (Voltate)
     
      P.S. - Nel punto di mandare alla posta il presente mio foglio ricevo l'altro vostro del 12, e ve ne accuso ricevimento.
      Dopo il già dettovi nella pagina quì a tergo, poco mi resta ad aggiungere. Se vostra sorella è stata sorpresa e spogliata da genti avide del suo, parmi doversi dire più colpa di quelle che di lei. Il lasciarsi spogliare dimostra tutto-al-piú debolezza: lo spogliare è poi assoluta birberia. - Con Ignazîna ho io creduto assumer parole assai moderate, e consigli ben circospetti, che sogliono fruttificar meglio che non le vive censure, allorché non si scherza. La vostra voce, e quella della madre, compiran, forse, l'opera. Mi dite d'amar sempre vostra sorella: lo credo. L'amore adunque troverà i più persuasivi argomenti ché n'è ben capace.
      Oh adesso va bene. Quando ci son tutti i lunarii sino ab initio, la faccenda cammina come un frate cercante. Si contano i libretti, e si aiuta così la memoria, appunto al modo che Voi mi dite andar talvolta facendo. Uno, due, tre, quattro etc., e il dato anno è trovato. Io poi conto gli anni con un altro metodo, cioè dalle ciabatte, perché per solito con un paio di calzature all'anno me la sfango sovranamente; e se in uno di questi anni m'accade qualche avvenimento di maggior rilievo, lo noto sotto la suola accanto al numero del millesimo che non manco mai di notarvi con un certo contrassegno di bollette.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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