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      Mi pare anche di travedere che fra poco vorrete persuadermi che per conservare tale amicizia fa duopo [sic] che non ci scriviamo più mai neppure. Se è così io preverrò il vostro consiglio non vi scrivendo che allorquando ne avrò necessità, ovvero per riscontrare le vostre lettere, che vi prego inviarmi più spesso che potete. Ma vedete diversità di opinioni! Gli altri miei amici cercano sempre di rivedermi o venendomi a trovare, ovvero cercando che io vada a passare qualche giorno da loro. Oggi appunto devo rispondere ad uno che m'invita ad andare ad un suo casino di campagna, adducendomi per ragione che l'amicizia perché sia forte fa duopo ravvivarla ogni tanto col conversare fra amici. In verità la mia opinione si uniforma più a quella di costui che alla vostra.
      A proposito di campagna. Fra otto o dieci giorni io partirò pel nostro casino, dove mi ero ideata di potervi attendere. Pirro resterà qui per badare a suoi malati.
      Vi ringrazio tanto tanto dell'avviso che mi date della parola Mitologia, che per verità io non so come la scrivessi diversamente, quando potevo osservarla nelle altre vostre lettere. Sono però grata a tale errore, poiché l'avvertenza che me ne fate è la cosa più obbligante che mi dite nella vostra ultima. Pirro, Mamà, e Matilde tornano a salutarvi. Questa per la sua età è molto alta, e mi pare di poter dire che è bella. I capelli specialmente sono bellissimi. Ella è sempre nella camera con un'angiolo custode, poiché sola non la lascio mai, ma questo non ne siegue i passi come una volta.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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