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      In considerazione del suo gusto, e della utilità che ne ricava specialmente per la musica, noi abbiamo acconsentito di lasciarvela fino a giugno. Più tardi non è possibile perché a Lei sono molto salubri i bagni, e questi bisogna che li faccia a casa onde non mancare delle dovute precauzioni. Fino a giugno dunque io resterò priva di lei. Nelle feste di Natale passerò un'altra giornata in Monastero anch'io, e sarò ben contenta. Mi fo scrupolo, caro Belli di lasciare un'amico [sic] come voi in inganno rapporto ai miei sentimenti sopra un'articolo, e perciò mi credo in dovere di parlarvi schietto. Sbagliate assai nel supporre effetto di modestia, o di spirito superiore al mio sesso il solennizzare così pubblicamente il mio giorno natalizio. Sappiate anzi che questa disinvoltura é conseguenza del più raffinato orgoglio. Io ho avuto sempre pretensione di poter interessareindipendentemente dai vantaggi della gioventù e dell'avvenenza. Perciò non ho mai creduto, né mi sono curata mai di esser bella, perciò ora non ho alcuna premura di occultare gli anni da me trascorsi. Che anzi calcolati questi, calcolata la mia figura che non fu mai bella, calcolate le attenzioni che ricevo ancora da un'ottimo marito, e l'assidua compagnia a preferenza accordatami da qualche buon'amico, ne risulta per me maggior gloria, che il vano merito di una età che bisogna che trascorra irreparabilmente. Lodatemi adesso, se vi dà l'animo. Eppure non ho fatto menzione fino ad ora della principale circostanza da cui deriva la mia fierezza.


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Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





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