Pagina (236/246)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      - Mi manca la carta. Addio.
     
     * * *

      All'Onorevole
      Signor Giuseppe Gioachino Belli
      via monte della Farina
      N. 18 Roma
      Morrovalle 14 [o 24] luglio 1842
      Mio caro Amico
      Avete ben ragione di rivolgere contro di me le molestie per il piccolo sarcasmo che io vi facevo per aver chiamata buona, ottima, eccellente mia sorella, poiché io stessa la ho tenuta presso a poco tale fino alla sera del giorno 22 del prossimo passato giugno. È vero che spesso ho dovuto asseverare [?] in lei un fondo di malignità e di menzogna che mi disgustava, e molte volte mi ha costato dei penosi sacrifici per risparmiarle delle figure ben brutte ma attribuivo questi difetti all'abitudine contratta dall'aver dovuto passare la vita nella necessità di fingere, e ritenevo per fermo che soltanto in piccolo così si esercitasse il suo genio. Chi mai l'avrebbe creduta capace di una manovra così infernale condotta a fine con una dissimulazione inarrivabile! Se voi foste stato presente a tutti i suoi discorsi, alle sue proteste di affetto, alle sue promesse, ai suoi progetti futuri, vista poi la sua condotta presente, vi sembrerebbe di sognare. Ora non so dirvi dove si trova, perché questa figlia amorosa non si è data il più minimo [sic] pensiero delle smanie della povera sua madre e della desolazione di tutta la sua famiglia, e dopo la sua partenza non ci ha diretta neppure una riga. Ci si è detto che ha scritto a Loreto da Firenze e dice che voleva vedere Milano, andare poi a Genova ed imbarcarsi nel vapore per Marsiglia; ma credete che facciano proprio questa strada?


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere a Cencia
Volume Primo e Secondo
di Giuseppe Gioachino Belli
pagine 246

   





Onorevole Giuseppe Gioachino Belli Farina Roma Amico Loreto Firenze Milano Genova Marsiglia