Pagina (12/180)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Capiterebbe Dio sa dove, ma intanto avrebbe un cavallo suo, proprio suo, tutto suo! Cristo!... che cosa!.... avere un cavallo suo!
      Quando Drollino non ardiva allontanarsi soverchiamente dalla casa nuova gironzava pel giardino e bene spesso scavalcando un muricciuolo, capitava nel viale. E così fu che s'imbattè varie volte colla Milla occupata ad ammonticchiare le castagne d'India, cadute dagli alti piantoni. Dapprima, sgomentato, fuggiva come se vedesse la versiera; poi s'era fermato a guardare, poi un sorriso della Milla gli aveva dato il coraggio di fare un passo avanti, poi avevano scambiata qualche parola e avevano finito col mettersi a giocare assieme. Miss Spring sulle prime aveva mossa qualche obiezione; poi, vedendo che il ragazzo si conduceva bene e che le sue letture riescivano meno interrotte dacchè Milla aveva un compagno, finì per permettere che il fiery boy giocasse colla padroncina. Essa lo chiamava così: "ragazzo ardito"; e in fondo non le dispiaceva. D'altronde, come il più delle sue connazionali, aveva nel sangue un po' di mania di proselitismo e le era balenato nell'animo che in quel ragazzo indomito ci fosse qualche cosa di convertibile. E se Milla, come quell'angelica Evelina della Capanna dello zio Tom, fosse destinata a ricondurre sulla buona strada il fiery boy e farne per lo meno un tetotaller?... I tetotaller.... erano il sogno di Miss Spring. Essa aveva molta fede, molta immaginazione e i moccoli di Drollino nascevano così fitti, così smozzicati fra i denti, che la credula governante, udendoli, non li capiva e sorrideva benevolmente osservando quanto i nostri differenziano dai dialetti della sua nativa natura e verde Erinni.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





Dio Drollino Milla India Milla Spring Milla Milla Evelina Capanna Tom Miss Spring Drollino Erinni