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      Le caccie eran finite, le brigate disperse; i cavalli dovevano esser ferrati a ghiaccio, il casone non era guari riparato dal freddo, e il Principe si annoiava.
      Ma, benchč si annoiasse seriamente, non gli passō neppur pel capo di prender moglie. Bensė gli venne in mente d'andare a passar l'inverno a Parigi.
      D'altra parte, era ormai tempo di mettere la Milla in collegio. E il collegio c'era, bell'e pronto. Un austero convento, celebre come educandato, e dove delle monache aristocratiche insegnavano un monte di belle cose a una falange non meno aristocratica di signorine. Il convento era a Torino, e quella santa regina di Maria Adelaide, quand'era viva, ci andava di frequente. La superiora era una cugina in secondo grado del Principe. Milla non poteva esser meglio raccomandata, nč completare, sotto auspici pių favorevoli, l'educazione iniziata dalla povera Miss Spring. Affrettiamoci a dire che Miss Spring aveva in vista, per consolarsi del dolore di quella separazione, l'immediato avvicinarsi d'una: sacra alleanza con un coraggioso, ma non estetico, ministro della chiesa anglicana. L'intrepido brittanno, a 65 anni, sposava Miss Spring. Ma la Milla, che non era provveduta di siffatte prospettive consolanti, non si poteva dar pace di dover lasciare il padre, Astianello e il suo amore irlandese. Di tutto le rincresceva, persino di Drollino. Era proprio sconsolata, quando ci pensava. E ci pensava spesso... cosė bambina com'era....
      E in paese, che dispiacere per tutti... I padroni andavano via.


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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