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      - Avanti - ordinò poscia al cocchiere; e la carrozza si mosse in mezzo ai saluti ossequiosi dei dipendenti.
      Ma, appena rizzate, quasi tutte le teste ebbero un dondolìo: il nuovo padrone non era riescito simpatico a nessuno, e lo si giudicava severamente. Che boria! che fare sprezzante! E che bel modo di stare in sella! com'era sgarbato a cavallo! che personale tozzo, che corporatura floscia, molle! A loro non pareva neppur bello di viso con quella faccia bianca e grassa, quegli occhi di vetro celeste, e quel barbone biondo! La Duchessa, quella sì...; a lei, ch'era una donna, stava bene il visino bianco. E com'era contenta, come sorrideva, come conosceva tutti! S'era ricordata persino d'un vecchio mozzo che una volta, quand'essa era piccina, le aveva fatto fare il giro del giardino sulla carretta del fieno! Ah! che povera idea aveva avuta la signorina d'innamorarsi di quel biondone spiantato che non sapeva far altro che criticare a diritto e a rovescio.
      - Eppure - concluse un Pedrolo osservatore - si capisce ch'essa gli è morta addietro!
      Morta addietro? Sì certamente; quel Pedrolo non andava errato. Milla s'era completamente smarrita nella repentina rivelazione d'un amore ch'essa non aveva avuto il tempo di prevenire, studiandolo o immaginandolo.
      Il cuore della bambina s'era improvvisato cuor di donna, e la scossa subitanea di quella trasformazione era stata più forte di lei. La prima goccia della tazza era bastata per inebbriare Milla; essa era ebbra d'amore, pazza d'amore. E su di lei era piombata quella strana, malaugurata specie di passione che invade facilmente le anime pure e ignoranti, la passione più innocente e più pericolosa, più sublime e più sciocca fra tutte, quella che non calcola, che spende, spande, sperpera scioccamente tesori di tenerezza senza mai fermarsi a noverare quanto ha dato, o a chiedere quanto ha ricevuto.


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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