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      - Come mai? cosė presto.... due mesi soltanto....
      E sbarrō gli occhi con un'espressione curiosa a vedersi, difficile a definire.
      - Sicuro.... si va via.... la settimana ventura. Io starei ancora qui tanto volentieri, ma il Duca dice che bisogna andare ai bagni.
      Diceva queste cose con rammarico, ma anche con una segreta gioia di poter ardere questo rammarico, come un granello d'incenso, sull'altare del suo nume.
      Il Duca aveva parlato dei bagni, li aveva vantati come giovevoli alla sua salute; non aveva detto positivamente "andiamo," ma diceva a Milla, con quella sua voce lenta e melodica, che il caldo ad Astianello minacciava di farsi eccessivo, e che anche per lei, anzi, ben inteso per lei, sarebbe stato meglio un po' d'aria di mare, un po' di svago....
      Quando Milla udė quella parola: svago, guardō per un momento Giuliano, coll'aria incerta d'una persona che non capisce. Svago.... per lei?...
      - Oh, Giuliano, Giuliano, come puoi credere? - disse finalmente, ridendo.
      Ma capė meglio un'altra volta, quando le venne udito, in pieno giorno, senza ombra di causa apparente, un breve sbadiglio di Giuliano.
      Un'idea terribile le trapassō, come una spada, la mente. Giuliano.... forse si annoiava?
      Senza forse, povera Milla! il primo mese era stato incantevole pel Duca, il suo nuovo amore e i suoi nuovi splendori avevano occupato egregiamente il secondo; ma il terzo.... il terzo.... Erano soli, molto soli ad Astianello: e le ville vicine non sarebbero occupate che durante l'autunno.
      Quell'eterno argomento dell'allevamento lo interessava sino ad un certo punto!


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Mia
Romanzo
di Ines Castellani-Fantoni Benaglio (alias Memini)
G. Galli Editore Milano
1884 pagine 180

   





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