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      Io ti confesso candidamente che le due ragazze Mombelli ebbero entrambe propizia assai la venustá, e che la minore di esse, per quanto appare dalle scene, unendo ad un volto animatissimo e ad un par d'occhi leggiadri un sorriso tutto serenitá ed una certa ingenua lindura di modi, non riescirebbe vano soggetto di studio a quel pittore che colla contemplazione di vari modelli naturali volesse arricchirsi la mente d'immagini delicate ed arrischiarsi di ridurre a umane forme l'idea astratta dell'amabilitá. Tu però, in compenso della sinceritá mia, accetta per sacrosanto il giuramento che ti fo d'avere io scrupolosamente poste ad analisi le mie sensazioni, d'averne investigato l'origine, e d'aver trovato che questo piacevole entusiasmo che mi rapisce è generato dalla dolcezza tutta nuova della voce di lei che tiene assai del contralto e che, senza svagarsi, piomba diritto sui cuori altrui e se ne impadronisce; poi dal metodo semplice, ma affettuoso, ma pieno di veritá, con cui ella canta. I dotti nell'arte ravvisano forse piú vasta conoscenza di musica e piú agilitá di voce nella maggiore delle fanciulle. E le belle milanesi, che si piegano al parere dei dotti per mantenersi anch'esse riputazione di dottrina e che, placidamente leziose, infastidiscono il cantar piano, a lei dánno la palma. Ma il piú degli uomini, che non sono né belli né dotti, ammirano e lodano la signora Ester, e si lasciano vincere dal canto della signora Annetta. Se poi la musica sia fatta per dilettare i dotti soltanto o sí bene tutta l'umana razza, s'ella debba giudicarsi dagli effetti generali o da' particolari, io non so, né vorrei dirlo ora se lo sapessi.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





Mombelli Ester Annetta