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      Badate che i progressi intellettuali d'una parte di Europa finiranno col tirar dietro a sé anche il restante. E voi con tutta la vostra albagia rimarrete lí soli soli, a far voi da autori insieme e da lettori. Insomma siate uomini e non cicale; e i vostri paesani vi benediranno, e lo straniero ripiglierá modestia e parlerá di voi coll'antico rispetto. -
      Nessuno de' ricchi tra' tuoi terrazzani venga a morte fuori della tua giurisdizione parrocchiale, o buon curato di Monte Atino, o anima italiana davvero! Chi non ti perdonerebbe la declamazione in grazia dello zelo e del patriottismo che spirano le tue ammonizioni?
      Ora, figliuolo mio, ti sia palese che tutto il discorso fatto sin qui, sebbene paresse sviarsi dal soggetto, pure era necessario. Cosí mi sono preparata la via alla soluzione de' due quesiti che tu mi hai fatti, ed ai quali posso ora rispondere con maggiore brevitá. Eccoli entrambi, e in termini piú precisi de' tuoi: 1. "La moderna Italia ammetterebbe ella poesie di questo genere (i romanzi)?". 2. "Il Cacciatore feroce e l'Eleonora piaceranno in Italia?".
      Non fa mestieri, cred'io, di molte lucubrazioni per trovare che alla prima interrogazione vuolsi rispondere con un "sí" netto e stentoreo. Da quanto ho detto sulla opportunitá di indirizzare la poesia non all'intelligenza di pochi eruditi ma a quella del popolo, affine di propiziarselo e di guadagnarne l'attenzione, tu avrai di per te stesso inferita questa sentenza: che i poeti italiani possono del pari che gli stranieri dedurre materia pe' loro canti dalle tradizioni e dalle opinioni volgari, e che anzi gioverebbe di presente ch'eglino preferissero queste a tutto intero il libro di Natale de' Conti.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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