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      Lo stesso avverrá d'ogni altra poesia futura, quando le modificazioni delle forme siano corrispondenti all'argomento ed alla intenzione del poeta, e quando siffatta intenzione sia conforme allo scopo dell'arte ed a' bisogni dell'uomo.
      Il sentimento della convenienza, che induce il poeta alla scelta di un metro piuttosto che di un altro, è contemporaneo nella mente di lui alla concezione delle idee ch'egli ha in animo di spiegare nel suo componimento ed al disegno che lo muove a poetare. Le regole generali degli scrittori di Poetiche non montano gran fatto, da che ogni caso vorrebbe regola a parte. Laonde è opinione mia che un uomo dell'arte possa bensí assisterti ogni volta con un buon consiglio; ma che se tu aspetti che te lo diano i trattatisti, non ne faremo nulla, figliuolo mio. E a questo proposito mi piace di rallegrarti con un'altra scappata declamatoria, in cui diede, non ha guari, il buon curato di Monte Atino, l'amico mio dall'anima ardente.
      Una persona, che aveva aria d'uomo non dozzinale e non l'era davvero, parlava della poesia "romantica" con Sua Reverenza. E Sua Reverenza l'udiva con volto pacato e con segni d'approvazione, perché erano lodi alla poesia "romantica", la prediletta dell'anima sua. Quando tutt'ad un tratto il panegirista uscí fuori con un voto, perché alcuno in Italia pigliasse a scrivere una Poetica romantica. - Che Poetiche di Dio! - gridò allora il buon curato di Monte Atino, dimenandosi sul suo seggiolone come un energumeno, - che Poetiche di Dio!


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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