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      A quelle docili immaginazioni bastò quindi pensare che la finzione dell'Eleonora era omogenea ed analoga alle tradizioni popolari, perché a lei anche estendessero il vero di opinione che quelle hanno. La stravaganza del tutto non nocque allora piú all'effetto delle parti. E siccome le parti sono bellissime, l'approvazione e l'ammirazione vennero di per sé.
      Noi popoli piú meridionali, circondati dalla pompa della natura e dalla perpetua successione delle sue infinite lusinghe, non abbiamo mestieri di andare in traccia di emozioni per sentire la vita. Noi aspettiamo che quelle ci riscuotano come a viva forza; ma non ci curiamo di promuoverle noi col nostro entusiasmo. Di qui, piú che lettori appassionati, noi riesciamo critici freddi. E prima di dare una lagrima alle sventure di Eleonora, noi metteremo sul bilancino i gradi di verisimiglianza che ha la storia della fanciulla, e non li pagheremo della nostra credenza che grano per grano.
      Forse, e bada bene che tiro a indovinare e non altro, forse gli abitanti d'una parte della Germania, de' quali ho parlato fin qui, hanno, o nel fondo del cuore o dentro la mente, piú religione che noi non abbiamo(10). Forse, avvezzati essi dalle sètte e dalla necessitá delle controversie a meditare i dogmi della religione, come noi a prestarle fede senza meditazioni, hanno talmente inclinati i pensieri a lei, che tuttoquanto partecipa dello spirito del cristianesimo essi lo sentono di primo tratto, qualunque sia l'oggetto che gli occupi, qualunque sia lo stato dell'animo loro.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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