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      Il signor Bouterweck, siccome filosofo ch'egli č, considera la poesia, e con essa anche la eloquenza, siccome cose inerentissime sempre alla vita umana. Quindi non solamente va investigando nelle vicissitudini politiche e morali le cagioni fortuite dell'incremento e della decadenza degli studi; ma di un sol guardo contempla tutto il complesso della civilizzazione de' secoli; e, conosciutone lo spirito, si volge ad analizzare lo spirito delle loro letterature, e ti fa scoprire con evidenza lucidissima tutte le affinitá che corrono tra l'uno spirito e l'altro.
      Le opinioni letterarie che l'illustre autore manifesta in quest'opera, massimamente ne' discorsi premessi alle varie letterature ed alle varie epoche di esse, ci sembrano quasi sempre derivate da quella franca persuasione che č frutto dell'intima conoscenza delle cose. Egli ci pare accostarsi assai a quel grado di robustezza intellettuale che la crescente sapienza de' tempi vuole in un critico. Da tutto insieme il suo libro si viene a raccogliere con quanta finezza d'accorgimento il signor Bouterweck studiasse la natura dell'uomo, tutte le relazioni di esso coll'universo, poi la storia non tanto delle famiglie dei principi quanto della gran famiglia europea, poi tutti gli accidenti intellettuali che moderano l'umana sensibilitá, tutte le modificazioni del gusto, tutte le teorie del bello d'imitazione e del bello ideale, tutte fin anche le regole de' retori e dei trattatisti poetici, sieno o no giovevoli all'estetica perfezione.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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