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      Tenendo questo metodo, egli mostra per altro di non dimenticarsi mai del complesso della storia europea, e di giovarsi spesso di quelle idee che possono opportunamente venir suggerite dalla conoscenza delle relazioni che esistono tra la storia parziale di un popolo e la generale degli uomini d'Europa.
      Egli incomincia la sua rivista dalla letteratura italiana, poi trapassa alla spagnuola ed alla portoghese, poi alla francese, poi all'inglese e finalmente alla tedesca. Cosí veniamo ad avere un tutto abbastanza connesso, ed in certa qual maniera disposto con successione cronologica; da che sa ognuno che le epoche piú belle e piú memorabili delle nuove letterature tengono dietro l'una all'altra, per ragione di tempo, coll'ordine pressoché sempre medesimo con cui l'autore dispone nella sua rivista le nazioni letterate delle quali va parlando.
      Per non allargare di troppo il nostro lavoro su quest'opera del signor Bouterweck, noi per ora non intendiamo di far parola che de' soli due primi volumi contenenti la storia della letteratura d'Italia. Ma siccome ci par conveniente che tu abbia in prima, o lettore, un qualche indizio del modo di pensare del nostro autore, cosí abbiamo creduto di dover tenere per un terzo articolo (e per ora sará l'ultimo) quei due volumi, e di darti qui alcun cenno del discorso ch'egli fa precedere come introduzione generale a tutta la letteratura moderna. Per veritá avremmo amato di riportar per intero una traduzione di quel discorso; ma, comparativamente alla poca pazienza d'un lettor di giornale, lo credemmo troppo lungo.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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