Pagina (123/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vi sono de' pezzi di musica commoventi o sublimi, ve n'ha d'insipidi; delle belle facciate di palazzi, e delle sproporzionate o barocche.
      Il cappellino, la cuffia, i versi, la musica, la pittura, la facciata del palazzo, il bassorilievo, ecc. ecc. ecc., hanno tutti questo di comune: che piacciono quando sono belli e perché sono belli. Si può dunque cercare le cagioni comuni di questo effetto comune, cioè ricercare in genere le qualitá che si trovano in tutti gli oggetti belli ed aggradevoli. L'estetica è appunto la scienza che si propone questo scopo. Ma ad esso solo non si arresta, perché discende anche ad osservazioni speciali risguardanti ciascuna specie di oggetti diversi; e quindi discorre delle qualitá speciali che deve avere una bella musica, un bel componimento poetico, un bel giardino, ecc. ecc.
      Sono persuaso che a quest'ora Ella sa ottimamente ciò che s'intenda per "estetica". Però si contenti ch'io procuri di soddisfare alle altre domande fattemi coll'arguto di lei viglietto.
      Ella avrá bramato piú volte che un'opera nuova al teatro della Scala riescisse bene, perché avrá avuto desiderio di udire la sera delle belle ariette e de' bei pezzi concertati. Poiché lo desiderava. Ella dunque, madama, ne aveva un bisogno. E questo bisogno di venir dilettata dal bello musicale è "bisogno estetico". Ed è pure "bisogno estetico", se l'oggetto del desiderio è vedere un quadro, leggere de' bei versi, parlare con persone amabili, ecc. ecc. ecc.
      Il "piacere estetico" è quello che si prova ascoltando la bella musica, mirando la bella pittura, leggendo i bei versi, udendo i ragionamenti leggiadri, e cosí via.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





Scala