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      Anche senza il sussidio dell'editore, sarebbe forse venuto fatto di raffigurare all'abito bianco il mugnaio, s'č pur vero che in questa nuova "dotta elucubrazione" sieno rinfrescati "a maniera di allusione", come a taluno č sembrato, alcuni tratti in dispregio del tragico italiano; ciň che deve far parimente rivivere l'indegnazione de' classicisti non meno che de' romantici.
      L'intenzione attuale dell'anonimo torinese č di metter pace appunto tra' romantici ed i classicisti. Perň fa d'uopo saper grazie a lui di cosí onesta intenzione.
      Finora s'era creduto da noi e dai fatui pari nostri che, a volere con qualche speranza di buon successo intromettersi tra due litiganti onde temperarne l'ire e ridurli ad un accordo, fossero indispensabili nel mezzano della pace tre condizioni: 1 godere la confidenza d'entrambe le parti litiganti; 2 conoscere lo stato della quistione; 3 avere qualche pratica delle materie alle quali essa si riferisce.
      Ma il sapiente anonimo ci mostra ch'egli č di tutt'altro parere; e smentisce col proprio fatto la necessitá di quelle tre condizioni da noi temerariamente venerate. Noi pensiamo ch'ei sia uomo probo e leale; perň, non essendoci in tal caso da sospettare peccati d'impostura per parte di lui, noi stiamo zitti.
      I quattro libri della Romanticomachia sono destinati dall'autore ad essere una storia delle guerre tra i classicisti ed i romantici. Ma, siccome per entro a que' libri non appare orma di veritá istorica, cosí crediamo che l'autore preferisse a bella posta il genere romanzesco.


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Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





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