Pagina (127/282)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Del buon gusto di lui sia prova il seguente passo, tolto alla ventura dalla pagina 14. È una invocazione; perché senza invocazioni non si può far nulla di buono:
     
      O immenso e non sempre lucido specchio della storia, da cui tutte, bene o male, si riflettono le accolte immagini dei grandi e piccoli eventi, concedi per poco che, nell'ampio e disuguale tuo seno fissando gli occhi, io giunga a scoprire del fatale romanticismo l'annebbiata sorgente ed i tortuosi meandri. Cosí forse mi succeder di potere dal vero genere romantico discernere il falso sistema, che ne usurpa, in un col nome, la gloria.
     
      E qui sappia tra parentesi il lettore che l'anonimo fa una distinzione tra il vero genere romantico ed il romanticismo; distinzione che deve essere una bellissima cosa, dacché noi non sappiamo intenderla.
     
      Per tenere il nostro articolo in giusta armonia col libro di cui si tratta, noi non entriamo in materia e stiamo superficiali, superficialissimi. Questo astenerci dalle soperchierie ci è suggerito dalla buona creanza. Grati noi per altro al paciere torinese pel lodo od arbitrato con cui trasse a fine le discordie letterarie, lo preghiamo di accettare, secondo che si usa in tali casi, come pagamento della sentenza, o, se piú gli piace, come regalo, senza obbligo di sborsare mancia veruna allo staffiere che glielo presenta in nome nostro, le quattro seguenti notizie letterarie, delle quali, quantunque vecchiette, abbiamo veduto nella Romanticomachia essere egli ignaro affatto. Il sapiente torinese mostra d'aver dato retta a tutte le accuse gratuite che i classicisti fecero a' romantici, e d'essere stato contento a quelle, senza degnarsi di dare uno sguardo agli scritti di questi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Scritti critici e letterari
di Giovanni Berchet
Laterza Bari
1912 pagine 282

   





Romanticomachia